Cominciamo con un tema di interesse prettamente femminile: l'abbigliamento. Anzi, in questo caso si parla di vera e propria moda, veloce e low cost, stili che passano nel giro di una stagione e finiscono senza scrupoli nel dimenticatoio. Zero rimorsi data la spesa contenuta.
I marchi che propongono abbigliamento fresco (per lo più giovanile) a pochi euro si stanno facendo largo con una certa varietà anche nel nostro Paese. Sebbene in Italia non sia ancora arrivato il celeberrimo Top Shop (e solo chi ha provato l'acquisto negli store inglesi e online può giudicarne la qualità e l'assortimento), certo non ci manca l'inflazionato H&M, i cui store spuntano ormai come funghi nelle nostre città.
Per me H&M significa girare e rigirare con entusiasmo alla ricerca di qualcosa di carino e tornare a casa immancabilmente delusa per la scarsa qualità dei capi e la scelta piuttosto discutibile dei modelli. Sono pochissime le volte in cui sono uscita da un punto vendita della catena con un sacchetto in mano. In queste occasioni la scelta è ricaduta esclusivamente sulle calzature: ballerine da bimba (la mia misura è cenerentolesca) carine e comode, da "combattimento" (cioè da usare tutti i giorni), la cui durata va dalle 4 alle 6 settimane al massimo.
Ciò che sopporto ancora meno della questione è l'effetto che fanno i capi di H&M sugli altri: dalle modelle dei giornali alle amiche di sempre, tutte sfoggiano abitini e tshirt che sembrano essere glam e calzare alla perfezione. Sono forse io che non riesco a scovare pezzi interessanti nel confusionario universo H&M?
Una menzione particolare va alla recente collaborazione tra Versace, caposaldo della moda mondiale, e il marchio, di cui ho potuto visionare la collezione - come moltissime ragazze italiane che hanno avuto accesso ad uno dei selezionati punti vendita in cui erano disponibili i capi della serie - nello store di Firenze centro. Questo il mio commento su facebook al post di Fashionisthenewblog (che vi invito a leggere):
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